ARTICOLI E NOTIZIE SUI PROBLEMI SESSUALI-COME EVITARE INFEZIONI E MALATTIE E PROBLEMI PSICOLOGICI.

venerdì 19 dicembre 2008

Salute/ Tumore all'utero? Attenzione all'HPV45

Salute/ Tumore all'utero? Attenzione all'HPV45
Venerdí 19.12.2008 10:40
Di Silvia Finazzi.



Si arricchisce il gruppo dei cattivi: se fino a ieri i virus più temibili per la salute del collo dell’utero (cervice) erano due, oggi sono diventati tre. Secondo i ginecologi di tutto il mondo, infatti, oltre al virus 16 e 18, bisogna temere anche il 45: sono questi i tre tipi di virus del papilloma umano più spesso responsabili di tumori alla cervice.
L’HPV o Papilloma virus è un molto diffuso: si calcola che circa l’80% delle persone ne sia entrata in contatto almeno una volta nel corso della sua vita sessuale. Ne esistono più di 100 tipologie diverse, molte delle quali si trasmettono attraverso i rapporti intimi e colpiscono gli organi genitali.

I tipi più temibili sono quelli ad alto rischio, che non causano sintomi visibili, ma nella donna sono in grado di trasformare le cellule del collo dell’utero in cellule anomale. Nel corso del tempo, queste possono moltiplicarsi e dare origine al tumore del collo dell’utero.

Fino a oggi sotto accusa erano soprattutto i tipi 16 e 18 responsabili del 75% circa dei casi di tumore del collo dell’utero. Gli esperti, però, si sono resi conto che anche il tipo 45 è pericoloso: è la principale causa dell’adenocarcinoma, il più aggressivo dei tumori della cervice uterina.



Non solo, il tipo 45 è anche l’unico dei tre a non poter essere prevenuto. Contro le tipologie 16 e 18, infatti, da pochi mesi è disponibile un vaccino preventivo. E’ indicato soprattutto alle ragazze molti giovani, con meno di 13 anni, perché solitamente non hanno ancora avuto rapporti intimi e, quindi, non sono state esposte al virus. Ecco perché in Italia tutte le dodicenni possono sottoporsi gratuitamente alla vaccinazione.

Il 45 è dunque invincibile? Non proprio. La soluzione è sottoporsi a controlli regolari. Il classico Pap test è sempre utile: durante la visita dal ginecologo si preleva del materiale dal collo dell’utero e lo si fa analizzare in laboratorio. Ma da solo non basta.

"L’incidenza dell’adenocarcinoma causato dal tipo 45 sta notevolmente aumentando, anche perché si sviluppa all’interno del canale cervicale ed è difficilmente diagnosticabile precocemente con il Pap test" spiega il dottor Attila Lorincz, PhD, professore alla “Barts and The London School of Medicine”.

La soluzione? Esiste un test per l’HPV, il digene HPV Test che è approvato dalla FDA americana e marcato CE, che identifica la presenza dei ceppi 16, 18 e 45 prima ancora che le cellule del collo dell’utero presentino delle modificazioni visibili al Pap test. E’ consigliato alle donne sopra i 30 anni di età in combinazione con il Pap test, che può rilevare cellule anormali ma non direttamente la
presenza dell’HPV.

martedì 16 dicembre 2008

Si accende la polemica sulla nuova pillola Ru486

14 dicembre 2008
Si accende la polemica sulla nuova pillola Ru486



«La prossima somministrazione della pillola Ru486 in Italia impone a tutti il dovere di informare correttamente le donne italiane che intenderanno farne uso». Il ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, interviene nel dibattito sull'utilizzazione di questa pillola abortiva anche in Italia, ipotesi che è stata duramente criticata dal cardinale Javier Lozano Barragan, presidente del dicastero vaticano per la pastorale sanitaria.

Il ministro Meloni ha sottolineato che si tratta «di un farmaco potenzialmente pericoloso per la loro salute (delle donne, ndr), la cui vendita è stata autorizzata dall'agenzia farmaceutica in virtù di un accettabile rapporto costi-benefici purché il suo impiego sia coerente con la legge 194 e purché sia previsto esclusivamente in ambito ospedaliero. Ciò vuol dire che si è ritenuto questo farmaco non più pericoloso della tecnica normalmente usata per gli aborti, ma sempre di aborto si tratta».

Sulla stessa linea la deputata del Pdl, Isabella Bertolini, che parla di «kill pill» e ricorda che «chi ha a cuore davvero la salute delle donne italiane non può che essere contrario all'introduzione della Ru486».
Intanto Guido Rasi, direttore generale dell'Aifa, l'agenzia italiana del farmaco, ha annunciato che entro il 19 dicembre il consiglio di amministrazione dell'Agenzia esaminerà la questione Ru486. Dall'incontro potrebbe uscire il via libera al farmaco, la cui somministrazione è previsto che avvenga in ospedale. Il Governo, ha chiarito Eugenia Roccella, sottosegretario al Welfare, non può impedire l'introduzione della pillola, che - ricorda Roccella - è stata autorizzata dal comitato tecnico scientifico dell'Aifa durante il Governo Prodi.

«Siamo delusi dall'incomprensibile inerzia del governo nei confronti della Ru486. Dopo sette mesi non solo l'esecutivo non è stato in grado di impedire l'introduzione della pillola abortiva ma anche la sospensione delle linee guida sulla legge 40 e i nuovi regolamenti per una più corretta applicazione della 194 sono rimasti lettera morta» ha commentato il deputato Udc Luca Volontè.


14 dicembre 2008
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2008/12/Pillola-polemica-Ru486.shtml?uuid=a9956bba-c9f1-11dd-bdaf-ab013e6d2ce1&DocRulesView=Libero

martedì 2 dicembre 2008

La Spezia: risarcimento danni per l'impotenza del marito

La Spezia: risarcimento danni per l'impotenza del marito
Il tribunale di La Spezia ha riconosciuto a una moglie il danno esistenziale a seguito di un incedente dopo il quale il marito non era più riuscito ad avere rapporti sessuali con lei.

Lesione del diritto al sesso - Il giudice Fabrizio Pelosi ha dunque riconosciuto alla signora, una donna di 56 anni, un risarcimento danni pari a 50mila euro per la lesione del diritto ai rapporti sessuali con il marito. La vicenda è iniziata dieci anni fa quando l’uomo è stato investito da un motociclista mentre percorreva in bici i tornanti della Foce. Nell’impatto la vittima, allora 56enne riportò alcuni traumi ma soprattutto cadde in una forte depressione che gli impedì di riprendere la sua vita sessuale.

Un danno per la vita di coppia - Una conseguenza grave che rovinò la vita della coppia che per 27 anni aveva vissuto in perfetta armonia. Il marito in seguito all'incidente ottenne un risarcimento dall’assicurazione, mentre la moglie che allora aveva 47 anni, assistita dall’avvocato Stefania Federici, è riuscita a far valere la lesione del diritto alla sessualità e il conseguente danno esistenziale dovuto all'alterazione delle sue abitudini di vita.

Avrà 80mila euro - Quindi oltre al danno morale e a quello biologico liquidati rispettivamente il primo con poco meno di 10mila euro e il secondo con 2400 euro il giudice ha stabilito che la donna venga risarcita con 50mila euro per il danno esistenziale dovuto alla lesione del diritto ai rapporti sessuali con il proprio partner come previsto dagli articoli 2 e 29 della Costituzione. Con gli interessi legali e di rivalutazione l'assicurazione quindi dovrà pagare circa 80mila euro

http://notizie.tiscali.it/articoli/stranomavero/08/novembre/marito_impotente_risarcita_moglie_123.html



Cronaca

Un grave incidente stradale ha provocato l'impotenza sessuale
Marito impotente, il giudice 'consola' la moglie
Le e' stato riconosciuto il danno morale, esistenziale e biologico


Milano - Oggi il quotidiano “La Nazione”, riporta la sentenza del giudice spezzino che ha riconosciuto 50mila euro di risarcimento danni per “castità forzata” a una donna di 55 anni.

La donna, costretta a rinunciare al sesso, negli ultimi otto anni, a causa dell'impotenza sessuale del marito provocata da un grave incidente stradale con una moto, ha chiesto ed ottenuto il risarcimento dall’assicurazione del centauro.

L'avvocato Stefania Federici ha sostenuto il danno esistenziale, morale e biologico, appellandosi alla Costituzione Italiana e al “diritto inviolabile di avere rapporti con il proprio patner”.

Così il giudice, Fabrizio Pelosi, valutando che, l'età della donna al momento del fatto era di 47 anni e che quella del marito di 56, ha calcolato i 27 anni di vita sessuale serena che avevano avuto, dal '73 fino al momento dell'incidente.
Ha pertanto ha quantificato il danno in 50mila euro, che rivalutati con gli interessi legali arriveranno a 80mila.

Lara Nicolini

12/11/2008




http://www.voceditalia.it/articolo.asp?id=23141&titolo=Marito%20impotente,%20il%20giudice%20'consola'%20la%20moglie





Marito impotente, moglie risarcita
12 novembre 2008

HOME > LA SPEZIA
Un giudice spezzino ha riconosciuto 50mila euro di risarcimento danni per «castità forzata» a una donna di 55 anni costretta a rinunciare al sesso, negli ultimi 8 anni, a causa dell’impotenza sessuale del marito, provocata da un grave incidente stradale.


La sentenza le ha riconosciuto il diritto «ad avere rapporti col proprio partner», fra i diritti inviolabili previsti dalla stessa Costituzione, che riconosce la famiglia come società naturale fondata dal matrimonio.

L’uomo, investito da una moto mentre procedeva in bicicletta sui tornanti cittadini, aveva subito vari traumi, era poi caduto in depressione e aveva iniziato a soffrire di impotenza.

C’è stata una transazione fra il responsabile e la vittima, come avviene di norma, ma la moglie dell’uomo si è spinta oltre: ha chiesto il risarcimento all’assicurazione del proprietario della moto, lamentando il digiuno sessuale derivato dall’incidente. L’avvocato Stefania Federici ha sostenuto il danno esistenziale, oltre a quello morale e biologico. E ha ottenuto ragione.

Il giudice, Fabrizio Pelosi, ha valutato l’età della donna al momento del fatto (47 anni), quella del marito (56) e i 27 anni di vita sessuale serena che avevano avuto, dal 1973 sino al momento dell’incidente; pertanto, ha quantificato il danno in 50mila euro, che rivalutati con gli interessi legali arriveranno a 80mila.



http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/la_spezia/2008/11/12/1101879082406-marito-impotente-moglie-risarcita.shtml

lunedì 1 dicembre 2008

AIDS: GIORNATA MONDIALE, 33, 2 MILIONI I MALATI

bambini colpiti dalla malattia sono 2,1 milioni
AIDS: GIORNATA MONDIALE, 33, 2 MILIONI I MALATI

AGI) - Roma, 30 nov. - Il primo dicembre e' la Giornata mondiale per la lotta all'Aids. Le stime del 2007 parlano di 33,2 milioni di persone colpite da Aids, di cui 2,1 milioni sono bambini di eta' inferiore ai 15 anni. Secondo i dati dell'Istituto superiore di sanita', aggiornati al 31 dicembre 2007, in Italia si verificano 4 mila nuove infezioni l'anno: dall'inizio dell'epidemia all'anno scorso sono 59.500 i malati di Aids: la regione in assoluto piu' colpita e' la Lombardia, mentre nell'ultimo anno il tasso d'incidenza piu' elevato e' stato quello del Lazio. In Italia vivono 24 mila persone con l'Hiv e i nuovi casi della popolazione straniera incidono per il 20% del totale. Attualmente la via di trasmissione del virus e' quasi esclusivamente quella sessuale: scende progressivamente, infatti, il numero dei tossicodipendenti che diventa sieropositivo, come il numero dei bambini che si infettano dalle madri. A Torino, presso il centro congressi Lingotto, si tiene il secondo meeting nazionale dell'associazione Nps (Network persone sieropositive). Secondo i dati di un sondaggio realizzato dalla Swg per conto di Nps, l'Aids sembra fare meno paura agli italiani: nel 1991, a dieci anni esatti di distanza dalle prime notizie sull'Hiv, gli italiani che la mettevano al primo posto tra le loro paure erano uno su cinque: ora, invece dopo diciassette anni, sono rimasti solo il 4,8. Dal 1987 al 2004 la Giornata e' stata organizzata dall'Unaids, l'organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa della lotta alla malattia; dal 2005 l'Unaids ha demandato la responsabilita' dell'organizzazione alla Wac (World Aids Campaign), organizzazione indipendente che ha scelto per la Giornata, fino al 2010, il tema sintetizzato dallo slogan "Stop Aids: keep the promise" (Fermare l'Aids: manteniamo la promessa). Sempre secondo il sondaggio commissionato da Nps, gli italiani considerano l'Aids il terzo fattore di morte nel mondo (mentre in realta' causa il 4,9% dei decessi), ma la temono come malattia solo il 6%. Inoltre, mentre il 64% ritiene che l'Aids abbia modificato la vita sessuale delle persone, solo il 25% dichiara di aver modificato le proprie abitudini sessuali. Come rivela il 69% degli intervistati, l'Aids non fa piu' notizia. La Lila (Lega italiana per la lotta all'Aids), associazione nata nel 1987, ribadisce la necessita', in una lettera aperta inviata nei giorni scorsi al sottosegretario Fazio, "di adeguate campagne informative, di garanzie concrete dei diritti delle persone sieropositive, di leggi che non discriminino ma facilitino la prevenzione", chiedendo che la Giornata dell'1 dicembre sia "un concreto richiamo all'azione e non un momento celebrativo". In questa giornata molte iniziative su tutto il territorio nazionale: l'Anlaids (Associazione nazionale per la lotta all'Aids), insieme ad altre associazioni, allestisce in tredici piazze italiane gazebo informativi dove verranno fornite corrette informazioni sulla trsmissione del virus e sul test. A Roma, in Campidoglio, il convegno "Stop Aids: mantieni la promessa", presso l'aula Giulio Cesare, con il sindaco Gianni Alemanno, il sottosegretario alla Salute Ferruccio Fazio e il professor Fernando Aiuti.

http://salute.agi.it/primapagina/notizie/200811302032-hpg-rsa0007-art.html